Esplosione dei costi energetici: la Regione Basilicata si fa carico dei costi del gas per le famiglie con le compensazioni delle compagnie petrolifere

Robin: anche in Alto Adige l'energia deve rimanere accessibile a tutti

La Basilicata ha circa lo stesso numero di abitanti dell'Alto Adige ed è una regione a statuto ordinario, ma in questa regione, nei prossimi anni, i cittadini e le istituzioni pubbliche non dovranno più pagare i costi energetici del gas naturale che rappresentano oltre il 50% delle loro bollette. Infatti, questa regione ha approvato una legge per combattere il rincaro dell'energia la quale stabilisce che "la componente energetica del prezzo del gas sarà rimborsata gratuitamente per le famiglie dei residenti, per gli enti locali regionali e per le amministrazioni pubbliche regionali, fatta eccezione per gli enti pubblici economici e per le società collegate". La legge, approvata dal Consiglio regionale il 13 agosto, modifica il sistema di compensazione ambientale versato alla regione dalle società che sfruttano i giacimenti di idrocarburi della regione: i benefici andranno ora direttamente ai cittadini, mentre in precedenza i fondi erano destinati a obiettivi specifici.

Lo sgravio adottato non esclude i bonus sociali previsti dalle misure urgenti di contenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas previste dalla normativa governativa vigente. Questa legge non sarà applicata alle imprese per rendere la misura sostenibile ed evitare il rischio di aiuti di Stato non consentiti. Le transazioni in bolletta coinvolgeranno potenzialmente tutti i venditori che operano nell'area e coprendo circa 181.000 punti di consegna, equivalenti a circa 160 milioni di metri cubi di gas metano all'anno.

Il sussidio sarà concesso solo per la residenza primaria. La copertura finanziaria delle sovvenzioni è stimata in un massimo di 60 milioni di euro per l'esercizio finanziario 2022 e in un massimo di 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023 e 2024. Da ottobre, quindi, le bollette del gas in Basilicata saranno più che dimezzate.

E qui in Alto Adige?

Molti cittadini si pongono questa domanda alla luce dei prezzi del gas, dell'elettricità, dei pellet, del teleriscaldamento e della legna, che attualmente stanno salendo alle stelle e sono più cari che mai. Sono i cittadini a dover pagare con le loro bollette salate la politica energetica sbagliata degli ultimi anni e decenni. Per un consumo medio di 1.400 metri cubi di gas metano nel cosiddetto "mercato di maggior tutela" (tuttora la tariffa più applicata), con l'attuale prezzo di 1,24 euro al metro cubo, si pagano ben 1.736 euro all'anno, con la maggior parte dei costi che ovviamente vengono sostenuti nella stagione del riscaldamento acceso. Rispetto al 2020, il prezzo del gas è aumentato del 107% e del 46% rispetto al 2021. Se non si interviene, il prezzo potrebbe aumentare di nuovo a ottobre in modo significativo. I responsabili dell'aumento vertiginoso dei prezzi dell'energia (e questo ce lo dovremmo e potremmo ricordare anche quando si va a votare!) sono qui da noi, non sono così lontani e non sono a Mosca come molti vorrebbero invece farci credere. Ciò significa che le soluzioni devono essere cercate nel nostro Paese.

L'associazione per la tutela dei consumatori Robin chiede con urgenza che l'energia rimanga accessibile a tutti. Il direttore, Walther Andreaus, sottolinea: "Il settore pubblico, soprattutto la Giunta provinciale dell'Alto Adige, deve assumersi le proprie responsabilità e adottare urgentemente misure vere a favore delle famiglie! Ciò è da noi molto più facile in quanto le maggiori società altoatesine di fornitura di energia sono in gran parte di proprietà pubblica. La tariffa Alperia Eco, che comporta un certo risparmio, non è sufficiente. Come le compagnie petrolifere in Basilicata, anche le aziende energetiche in Alto Adige versano ingenti somme al bilancio pubblico, anche per le misure di compensazione ecologica e questi fondi dovrebbero essere messi a disposizione delle famiglie come sussidi diretti. Nel caso dell'elettricità, il bonus elettrico è stato ritirato all'ultimo momento, ma il sistema era già pronto per l'uso; questo sistema è possibile anche per il gas, come dimostra la regione Basilicata. Non sono quindi le possibilità a mancare, ma piuttosto la volontà politica.“

 

29. Ago 2022