Accesso libero al lago di Caldaro - fatti e richiesta
Il lago di Caldaro è un bene pubblico e quindi appartiene effettivamente a tutta la popolazione, ma l'accesso libero è negato alle persone: devono usare un ingresso minuscolo e indegno oppure pagare un biglietto presso gestori a scopo di lucro.
Chiediamo un accesso gratuito, dignitoso e sostenibile al lago di Caldaro, affinché il lago possa realmente beneficiare come bene pubblico tutta la popolazione.
Nella nostra petizione la popolazione ha mandato un segnale chiaro alla politica con oltre 7.200 firme, tuttavia i politici competenti rimangono impassibili: i responsabili della provincia e del comune si rimpallano la competenza, manca la volontà politica e la questione viene continuamente e volontariamente ritardata.
Il nostro prossimo passo sarà un’azione legale e giudiziaria. Per questo abbiamo avviato una raccolta fondi e chiediamo il supporto della popolazione.
Indice
1. Di cosa si tratta?
2. Il nostro obiettivo
3. Lo sfondo
4. Risposte alle obiezioni
5. Altre domande frequenti
6. Cronologia
7. L'argomento nei media
8. La raccolta fondi
9. Come donare
1. Di cosa si tratta? Perché lottiamo per un accesso libero al Lago di Caldaro
È un fatto: il Lago di Caldaro è un bene pubblico e DEVE essere accessibile gratuitamente a tutta la popolazione.
In realtà, l’accesso al lago per la popolazione è fortemente limitato: su un totale di 5,3 chilometri di sponda, solo 3 metri sono accessibili al pubblico. L’unico accesso disponibile è un piccolo pontile di circa 2 metri per 2, senza alcuna possibilità di sosta. Di fatto, non esiste una possibilità dignitosa di usufruire gratuitamente del lago.
Altri laghi nella regione – come ad esempio il lago di Monticolo o il lago di Fiè – offrono invece ampi spazi per sostare senza costi d’ingresso. In Trentino l'accesso pubblico ai laghi è in molte zone una cosa scontata. Il lago di Caldonazzo, il lago di Levico e il lago di Molveno, persino il lago di Garda – conosciamo tutti laghi con accessi liberi – bellissimi, puliti e dai quali tutti traggono beneficio.
Nel frattempo, a Caldaro gestori orientati al profitto realizzano ricchi guadagni a spese della popolazione.
2. Il nostro obiettivo
Vogliamo garantire un accesso libero e dolce al Lago di Caldaro – un accesso che rispetta il diritto della popolazione all’uso di un bene pubblico e allo stesso tempo tutela la natura.
Un prato per sdraiarsi. Un bagno. Alcuni cestini per i rifiuti. Basta così.
Un collegamento con il City-Bus dovrebbe essere la norma.
3. Lo sfondo: nessuna gara pubblica per le concessioni → creazione di un monopolio
Le concessioni per i pontili sul Lago di Caldaro non sono mai state assegnate tramite gare pubbliche. Questo ha portato a posizioni di monopolio da parte degli attuali gestori, impedendo una concorrenza leale.
Cos’è una concessione? È un’autorizzazione a utilizzare un bene pubblico (come acqua, sponde lacustri, strade) a fini privati o commerciali.
Di norma vale:
✅ Gara pubblica: la concessione deve essere messa a bando, in modo che tutti gli interessati possano candidarsi.
✅ Procedura trasparente: l’assegnazione deve avvenire secondo criteri chiari e trasparenti (es. prezzo, sostenibilità, utilità pubblica).
✅ Durata limitata: le concessioni sono generalmente a tempo determinato e devono poi essere rinnovate.
Questo protegge dal monopolio e garantisce che i beni pubblici restino tali.
Cosa è andato storto al Lago di Caldaro?
❌ Nessuna gara pubblica: Le concessioni per i pontili, accessi e altri utilizzi del Lago di Caldaro sono state assegnate direttamente, senza bando pubblico – spesso decenni fa.
❌ Monopolio & blocco dell’accesso: Pochi gestori privati controllano ampie aree di accesso al lago – la collettività può accedere all’acqua solo a pagamento o quasi per nulla.
❌ Mancanza di trasparenza: Spesso non è chiaro chi detiene le concessioni, per quanto tempo e a quali condizioni – in contrasto con la normativa UE, che richiede procedure di assegnazione trasparenti eque.
Questo sistema crea monopoli – a discapito della popolazione.
La politica non risponde
Con una petizione di oltre 7.200 firme la popolazione ha espresso chiaramente la richiesta di un accesso libero. Ma la politica continua a non agire.
Il presidente Kompatscher ha definito la petizione “inutile” e ha dichiarato che “l’accesso è già stato deciso”.
Ma la realtà è un’altra: manca un accesso gratuito effettivo, e la responsabilità viene rimpallata tra Provincia e Comune.
A luglio 2025 il comune di Caldaro comunica pubblicamente che la questione non ha priorità.
Critichiamo la politica che, con la sua inazione, permette la privatizzazione progressiva dei beni pubblici, ostacolando l’accesso da parte della collettività.
4. Risposte alle obiezioni
Gli oppositori dell'accesso libero sostengono che esso porti a un uso eccessivo, rifiuti e carenze infrastrutturali, ma dietro questi pretesti si celano principalmente interessi economici.
Facciamo chiarezza:
“Non è chiaro chi debba finanziare l’accesso”
È chiaro per legge: la responsabilità è della Provincia Autonoma di Bolzano.
“Non c’è spazio adatto”
Sì che c’è! Con il passaggio dell’ex spiaggia militare alla Provincia nel settembre 2023, esiste per la prima volta la possibilità concreta di creare un accesso pubblico con prato.
La Provincia è ora proprietaria del lago e di un terreno direttamente sul lago.
„Tutti i terreni attorno al Lago di Caldaro sono privati, un accesso pubblico è impossibile“
Falso. Nel settembre 2023, l’ex spiaggia militare sul Lago di Caldaro è passata in proprietà alla Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige. Questo luogo offre la possibilità concreta di realizzare un punto di accesso pubblico al lago con prato e zona balneabile. La Provincia è quindi proprietaria del lago e di un terreno direttamente affacciato sulle sue sponde.
“Non abbiamo l’infrastruttura necessaria”
Serve il minimo: un prato, un bagno, dei cestini.
In futuro si può prevedere una fermata del Citybus, per promuovere il trasporto pubblico.
Cosa NON vogliamo e cosa NON serve: parcheggi, un ampliamento della strada di accesso o strutture commerciali come ristoranti o negozi.
“C'è già un accesso pubblico!”
Chi lo dice si riferisce o alla piccola passerella accanto al Lido o all’ingresso gratuito al Lido nelle ore di apertura ridotte.
Vediamo nel dettaglio:
C'è un piccolo molo accanto al Lido che è ufficialmente designato come “accesso pubblico”. Ma cosa significa in pratica?
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Questa passerella è larga solo circa 2x2 m.
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Non c'è un prato per sdraiarsi, né posti a sedere.
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L’unico luogo per sostare è il parcheggio adiacente (cioè pavimentato con ciottoli).
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Niente ombra.
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La passerella è minuscola e con pochissime persone è già affollata.
Il pontile è adatto solo per entrare in acqua, non per un'intera giornata di nuoto.
Questo accesso non è dignitoso.
E l’ingresso gratuito al Lido nelle ore ridotte?
Il Lido può essere visitato gratuitamente al mattino presto e alla sera per circa 1–2 ore ciascuna. Questo è un tempo molto limitato che per gran parte della popolazione non è fattibile, perché non si può organizzare l’intera giornata in base agli orari di apertura: lavoro, famiglia e altri impegni devono essere considerati. Quindi, di fatto, anche questa opzione esclude una larga parte della popolazione dall’uso libero.
“Questo è un'area naturale protetta! Questo danneggia il biotopo!”
No. Un accesso pubblico – e dolce – al Lago di Caldaro non danneggia l’habitat naturale, ma protegge completamente flora e fauna.
L’accesso pubblico che chiediamo si trova presso l’ex spiaggia militare. Quest’ultima si trova chiaramente al di fuori dell’area Natura 2000; su https://maps.civis.bz.it si possono trovare i confini nelle mappe ufficiali.
La compatibilità ambientale non viene messa in dubbio nemmeno dalle autorità ufficiali, come Provincia e Comune: questi hanno addirittura rinnovato di recente il pontile nell’area militare, proprio perché esso può essere utilizzato senza problemi.
A proposito, nuotare e prendere il sole è consentito anche nelle aree Natura 2000 e nei biotopi – se non fosse così, bisognerebbe chiudere completamente il Lago di Caldaro, poiché tutta l’acqua rientra nell’area Natura 2000.
In breve: anche in un biotopo è possibile realizzare un accesso dolce (!) e rispettoso della natura.
Abbiamo inoltre buoni esempi proprio nei dintorni: al Lago di Favogna e al Lago di Fiè la fruizione congiunta da parte della natura e dell’uomo è stata ben risolta.
“Pagare qualche euro non è un problema”
Anche pochi euro violano il principio dell’uso gratuito di un bene pubblico e non risolvono il problema della privatizzazione a fini di lucro.
"Docce, parco giochi, vasca per bambini, piscina, bagnino, area bar… è ovvio che questi servizi abbiano un costo!"
Chi desidera tutto questo può e deve pagare.
Per molte persone però non si tratta di tutto questo: si tratta del diritto di poter semplicemente avvicinarsi all’acqua – per esempio per un tuffo dopo il lavoro o semplicemente per godersi la natura.
Ci impegniamo per un accesso semplice: un prato, un cestino per i rifiuti, una toilette. Basta così.
Il Lago di Caldaro è un bene pubblico. L’accesso all’acqua deve essere garantito senza dover pagare un biglietto o acquistare un servizio commerciale.
"Il Lago di Caldaro è già abbastanza inquinato"
La tutela dell'ambiente è importante, ma la tutela dell'ambiente e il libero accesso devono comunque essere discussi separatamente. Vediamola così: non dovrebbe significare che chi paga il biglietto d'ingresso possa inquinare e contaminare il lago a suo piacimento. Se il lago è troppo inquinato, allora dobbiamo discutere su come proteggerlo, con misure chiare che si applichino a tutti, indipendentemente dal prezzo del biglietto.
Un accesso libero e rispettoso è perfettamente compatibile con la tutela dell'ambiente e con le misure necessarie.
"L’accesso libero favorisce solo il turismo di massa!"
Non è opportuno negare l'accesso libero alla popolazione locale perché anche i turisti potrebbero usufruirne. Questo metterebbe gli interessi del turismo sopra quelli della popolazione della regione – e noi prendiamo una posizione netta contro tutto ciò.
Quanto turismo può sostenere Caldaro è una questione importante, ma appartiene a una discussione separata. Questa domanda non deve essere utilizzata per mettere in discussione il diritto inalienabile di accesso libero a un bene pubblico come il Lago di Caldaro.
Il lago appartiene a tutti – e questo diritto fondamentale non è negoziabile.
"Il tema è ormai praticamente risolto, il Comune di Caldaro si sta occupando di creare un accesso sulla sponda nord!"
Come si legge, il Comune sta valutando un accesso sulla sponda nord – "un bando di gara sotto forma di progetto pubblico con la partecipazione di operatori privati". Secondo il Comune sarebbero previsti anche parcheggi e un chiosco.
Vediamo l'approccio in modo estremamente critico: invece di semplicemente liberare il terreno esistente presso l'ex spiaggia militare e curarlo con attenzione, ora vogliono costruire parcheggi e un chiosco e di nuovo rendere a pagamento l'accesso?! O forse si tratta solo di una tattica di dilazione?
La nostra richiesta è diversa: siamo favorevoli a un accesso semplice, che non impatti ulteriormente sull’ambiente lacustre. Siamo contrari a parcheggi e chiosco. Solo qualche cestino e un bagno.
"In presenza di proprietà privata, la pubblica amministrazione non ha possibilità di intervenire – non siamo certo in comunismo!"
Questo non ha nulla a che fare con il comunismo.
Il comunismo significa una trasformazione completa dell’economia e della società, in cui la proprietà, la produzione e il potere sono organizzati in modo completamente diverso rispetto a oggi.
L’accesso libero al lago riguarda semplicemente il fatto che tutte le persone possano utilizzarlo in modo equo, senza essere escluse. È una questione di interesse collettivo, non di ideologia.
La proprietà privata deve essere rispettata e non può essere facilmente abolita. Tuttavia, esistono leggi che tutelano gli interessi pubblici, come ad esempio i diritti di accesso alle acque pubbliche.
Spetta alla politica conciliare gli interessi privati E pubblici, affinché luoghi importanti come il Lago di Caldaro restino accessibili a tutti.
"Un accesso pubblico comporta dei costi, che devono essere sostenuti dalla collettività."
Il Comune ha la responsabilità di rendere il luogo vivibile per i residenti con le risorse finanziarie disponibili – e un accesso libero a questo specchio d’acqua pubblico di proprietà comunale fa ovviamente parte di questo impegno.
Un accesso semplice e discreto (solo servizi igienici e cestini per i rifiuti) comporta costi contenuti, che il benestante Comune di Caldaro potrebbe tranquillamente sostenere.
5. Altre domande frequenti
A chi appartiene il Lago di Caldaro?
Il Lago di Caldaro è un bene pubblico e appartiene alla Provincia Autonoma di Bolzano – Alto Adige, quindi alla collettività.
A chi appartengono le passerelle sul Lago di Caldaro?
Il Lago di Caldaro ha in totale 68 passerelle. Una sola di queste è il 'libero accesso' di 2x2 metri accanto al lido. Tutte le altre passerelle sono attualmente utilizzate e gestite da privati. Le concessioni per queste non sono mai state messe regolarmente a gara, contro cui ci opponiamo.
Chi svuota i cestini, chi taglia l’erba?
La proprietà obbliga: è il proprietario del terreno, ovvero la Provincia Autonoma di Bolzano, che deve occuparsene. Il proprietario può collaborare, ad esempio, con il Comune di Caldaro oppure incaricare servizi propri.
Si può raggiungere il Lago di Caldaro tramite il percorso escursionistico che lo circonda?
Circa 3 metri di riva sono liberamente accessibili tramite il percorso escursionistico intorno al lago – questo è l'attuale accesso ufficiale "libero". Il resto della riva non è accessibile tramite il percorso escursionistico. In effetti, in gran parte del percorso intorno al lago il lago stesso non è nemmeno visibile, essendo costruito, recintato o nascosto da aree private e terreni agricoli.
Come fanno gli altri laghi?
Altri laghi della regione – come ad esempio il Lago di Monticolo o il Laghetto di Fiè – offrono ampi spazi per sostare senza pagamento di ingressi.
In Trentino gli accessi pubblici ai laghi sono ovunque una cosa naturale. Il Lago di Caldonazzo, il Lago di Levico e il Lago di Molveno, perfino il Lago di Garda – conosciamo tutti laghi con accessi liberi – bellissimi, puliti e da cui tutti possono beneficiare.
6. Cronologia
- Anni 1960: lo sviluppo turistico a Caldaro prende piede; privatizzazione crescente/assegnazione di pontili a imprese turistiche, gastronomiche e contadini.
- Primi anni 2000: la popolazione reclama con sempre più forza un accesso libero al lago.
- 2000 (settembre): La lista civica Dorfliste Kaltern con la consigliera comunale Irene Hell chiede pubblicamente un libero accesso al lago attraverso l’area militare inutilizzata a Klughammer.
- 2006: Viene ricostruito il Lido, incluso il minuscolo "accesso libero" di 3 metri di larghezza accanto al Lido.
- 2007 (settembre): Il Centro Tutela Consumatori dell’Alto Adige, con il direttore Walther Andreaus, presenta una richiesta alla Provincia Autonoma di Bolzano e al Comune di Caldaro per rendere accessibile l’area militare. La politica non reagisce.
- 2007: La Dorfliste Kaltern rinnova la richiesta di un libero accesso attraverso l’area militare; interrogazione sull’applicazione della legge finanziaria 2007 ai laghi.
- 2009: L’inattività del Comune viene nuovamente criticata dalla Dorfliste; il sindaco respinge pubblicamente l’idea di un accesso libero al lago.
- 2013 (aprile): La Dorfliste Kaltern presenta una mozione: l’area militare, in caso di acquisizione da parte del Comune, dovrebbe fungere da accesso gratuito al lago. Il passaggio originario del regolamento viene cancellato, la promessa di una dichiarazione d’intenti non viene rispettata.
- 2014 (maggio): Il Consiglio comunale di Caldaro discute la proposta della Provincia all’amministrazione comunale: acquisto della particella ex-spiaggia militare (2.585 m²) per 500.000 euro (nel 2023 lo stesso terreno sarà valutato sorprendentemente 25.000 euro, vedi sotto). Utilizzo previsto: attracco per la barca falciaerba, punto panoramico per il sentiero attorno al lago. Contemporaneamente la Giunta provinciale dichiara la particella 4236/4 parte del biotopo – evidentemente per impedire una spiaggia pubblica, benché nei biotopi in Alto Adige si faccia comunque il bagno (vedi lago di Favogna). Discussioni su un pontile privato al confine con la zona di quiete.
- 2014 (luglio): Su proposta del gruppo consiliare dei Verdi, il Consiglio provinciale incarica la Giunta di adoperarsi per un accesso libero e rispettoso attraverso l’area militare. La politica non reagisce.
- 2014 (agosto): Irene Hell, consigliera comunale della Dorfliste Kaltern, evidenzia sulla rivista FF l’insufficienza dell’accesso libero di soli 4 m².
- 2014 (settembre): Marlene Pernstich, consigliera comunale della Dorfliste Kaltern, pubblica su Weinstraße un rapporto completo sullo stato e le possibilità di un accesso libero.
- 2014 (dicembre): Il Centro Tutela Consumatori presenta al presidente Kompatscher una proposta progettuale per l’accessibilità dell’area militare. La politica non reagisce.
- 2015 (giugno): Il Consiglio provinciale discute la mozione “Fare il bagno come diritto dei cittadini”: si parla della libera fruizione dell’area militare sulla sponda orientale. Il presidente della Provincia riferisce di trattative in corso con l’esercito italiano, di una prossima acquisizione da parte della Provincia e di un uso rispettoso. Possibile utilizzo: ricovero della barca falciaerba e creazione di un punto d’incontro attrattivo con l’acqua per il sentiero panoramico. Interrogazione della Dorfliste sullo stato delle trattative e lista dei proprietari dei pontili.
- 2016 (giugno): I media riportano che Provincia e Comune intendono creare un accesso libero e naturale al lago nell’area militare. Critiche: ancora nessun piano concreto presentato.
- 2016 (agosto): L’articolo su FF “A chi appartiene il lago di Caldaro?” svela le proprietà e gli accessi esclusivi; nuove critiche ai blocchi politici.
- 2017 (giugno): Il Centro Tutela Consumatori chiede l’uso provvisorio dell’area militare come accesso al lago; il Comune respinge, affermando di non esserne proprietario e che l’Agenzia per l’Ambiente è contraria.
- Primi anni 2020: Il Comune di Caldaro cerca di evitare l’assegnazione dell’area militare. Quando ciò non è più possibile, dopo un sopralluogo degli assessori provinciali Christian Bianchi e Peter Brunner si argomenta che non sia possibile creare parcheggi.
- 2023: L’ex-spiaggia militare passa alla Provincia nell’ambito di uno scambio. La politica fa finta di nulla e non reagisce. Incredibile è il prezzo riportato nel contratto tra Demanio e Provincia: 25.247,32 euro, mentre nel maggio 2014 lo stesso terreno era stato valutato 500.000 euro.
- 2024 (settembre): L’associazione consumatori Robin avvia una petizione. Fino ad agosto 2025 firmano oltre 7.300 cittadini per un accesso libero e rispettoso. La politica non reagisce.
- 2024 (ottobre): Il presidente Kompatscher dichiara la petizione superflua e sottolinea che lui e la sindaca di Caldaro avevano già concordato nel 2023, all’atto della firma del contratto, di realizzare un accesso libero – ma non accade nulla.
- 2024: Vengono presentate diverse interrogazioni in Consiglio provinciale sulla realizzazione a breve termine dell’accesso libero sulla sponda orientale, sui parcheggi, infrastrutture, costi e su un accesso rispettoso.
- Inizio 2025: Le pressioni sulla politica aumentano. Dopo un sopralluogo degli assessori provinciali Christian Bianchi e Peter Brunner si afferma che non sia possibile realizzare parcheggi. La politica rimanda alla sponda nord, che però dovrebbe essere attrezzata con parcheggi, chiosco, servizi igienici ecc. L’ex-spiaggia militare sarebbe inadatta per mancanza di posteggi.
- 2025 (maggio): L’associazione Robin ammonisce ancora Provincia e Comune – la politica non reagisce; Anton Anderlan del Comune di Caldaro parla di “bassa priorità della questione”.
- 2025 (maggio): In un colloquio tra il direttore di Robin, Walther Andreaus, e l’assessore competente Brunner, quest’ultimo sottolinea che la Provincia sosterrà un accesso libero attraverso la sponda nord (cioè ancora anni di attesa). Due proprietari terrieri sono interessati.
- 2025 (giugno): Robin invia una diffida formale a Provincia e Comune.
- 2025 (luglio): Robin avverte Provincia e Comune che, in caso di esito positivo della causa sulle concessioni dei pontili, anche l’erogazione dei fondi di ricostruzione (PNRR) a Provincia e Comune potrebbe essere messa in discussione.
- 2025 (luglio): Provincia e Comune non rispondono alla diffida.
- 2025 (agosto): Robin è più convinta che mai di presentare il ricorso al Tribunale Amministrativo.
7. L'argomento nei media
- "Der öffentliche Privatsee" (Salto, 08.08.2025) – "Warum gestaltet sich ein komfortabel öffentlicher Zugang zum Kalterer See als derart schwierig? Dabei könnte die Politik das Problem einfach lösen. [inkl. Video]"
- "Freier Zugang zum Kalterer See: Jetzt reichen wir Klage ein (Stol, 29.07.2025)
- "Druck auf die Brieftasche" (Die neue Südtiroler Tageszeitung, 20.07.2025) – "Der Streit um den öffentlichen Zugang zum Kalterer See wird auf eine neue Ebene gehoben. Der Verbraucherschutzverein Robin will Brüssel anrufen. Das könnte dazu führen, dass die EU die Auszahlung der PNRR-Gelder an Südtirol blockiert."
- "Kalterer See: Freier Seezugang für Gemeinde keine Priorität" (Südtirolnews, 27.07.2025) – "Die Gemeinde Kaltern reagiert bislang gelassen – für sie ist das Thema keine Priorität. Die genervten Badegäste sollen sich weiter in Geduld üben."
- "Kommt doch ein freier See-Zugang?" (Rainews, 28.06.2025) – Statt auf dem bereits bestehenden Gelände einen sanften Zugang freizugeben, prüft die Gemeinde ein Gelände, auf dem die Erbauung von Parkplätzen und Gastronomie möglich sind.
- "Diskussionen um Südtirols Ausflugs-Juwel: Schwieriges Unterfangen am aktuell schäbigen freien Zugang“ (Merkur.de, 19.06.2025) – Ein Interview mit den damaligen Bürgermeisterkandidaten zeugt vom breiten Interesse und der Dringlichkeit des Themas, jedoch leider auch von der mangelhaften Informationslage und mäßigen Motivation der Gemeinde.
- "Öffentliches Privatgut" (Salto, 14.05.2025) – "Der Sommer naht, der Kalterer See bleibt nach wie vor ohne öffentlichen Zugang. Das könnte eine Klage des Verbraucherschutzvereins Robin zur Folge haben."
- „Freier Seezugang muss möglich sein“ (Tageszeitung, 08.10.2024) – "Mit einem Beschlussantrag will Landtagsabgeordneter Thomas Widmann einen freien Zugang zum Kalterer See bis spätestens nächstes Frühjahr erwirken. Er kritisiert eine massive private Verbauung des Sees."
- "Freier Zugang zum Kalterer See: Land und Gemeinde sollen Schmierentheater beenden“ – (Südtirolnews, 04.09.2024) – "Das Land Südtirol und die Gemeinde Kaltern haben es ein weiteres Jahr in Folge verpasst, den Kalterer See kostenfrei für die Allgemeinheit ordentlich zugänglich zu machen."
- "Operation zurückschwimmen" (Salto, 20.08.2024) "Dabei tut die Gemeinde Kaltern alles, damit das Land ihr nicht das Militärgeländer überträgt. So will man den öffentlichen Druck verringern."
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„Freier Zugang soll bleiben“ (unsertirol24, 28.06.2024) – "Der Verbraucherschutzverein Robin erhebt lautstarken Protest gegen die Pläne der Gemeinde Kaltern, am kürzlich an das Land Südtirol übergegangenen Militärstrand am Kalterer See einen Naturschutzpfad zu errichten, ohne einen freien Zugang der Bevölkerung zum See vorzusehen. Der Kalterer See gehöre dem Land Südtirol und damit allen seinen Bürgern."
- "Kalterer See: Freier Zugang gefordert" (RaiNews, 09.10.2023) – "Der Kalterer See ist Südtirols größter natürlicher See. Der See hat aber nur einen kleinen, freien Zugang. Eine Initiative will das ändern."
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"Freien Zugang zum Kalterer See: Land und Gemeinde Kaltern unter Druck" (Südtirolnews, 02. Oktober 2023) – "Seit Jahren wird immer wieder ein freier Zugang zum Kalterer See gefordert. Es gibt zwar einen kleinen Steg, an dem man ins Wasser gehen kann. Doch für einen ganzen Badetag ist dieser Ort weniger attraktiv. Ein Blick zu den Badeseen im Trentino reicht, um zu verstehen, was sich die Befürworter eines freien Seezugangs vorstellen."
8. La raccolta fondi: difendiamo il diritto all’accesso libero al Lago di Caldaro
Abbiamo avviato una raccolta fondi volontaria per finanziare un’azione legale volta a proteggere e far valere l’accesso pubblico al Lago di Caldaro.
Qual è l’obiettivo?
Il processo comporta costi sia per chi ricorre che per l’amministrazione.
Come associazione, investiamo tempo e impegno, ma per le spese vive abbiamo bisogno di aiuto.
Con il vostro sostegno vogliamo:
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Finanziare un’azione legale per far valere il diritto di accesso libero al lago
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Coprire spese legali, processuali, di comunicazione e altre misure per ottenere un accesso pubblico
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Accompagnare eventualmente ulteriori azioni di sensibilizzazione (eventi informativi, comunicazione, ecc.)
Obiettivo economico della campagna
L’obiettivo è 30.000 euro, somma necessaria per realizzare efficacemente tutte le fasi.
A cosa serviranno concretamente i fondi?
Fasi previste:
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Ricorso al Tribunale Amministrativo
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Eventuale nomina di un commissario
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In caso di ricorso ulteriore, appello al Consiglio di Stato e nuova eventuale nomina
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Verifica del rispetto delle disposizioni giudiziarie
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In caso di sconfitta, valuteremo ulteriori azioni
E se non raggiungiamo l’obiettivo?
Se non si raggiunge l’obiettivo economico:
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I fondi raccolti saranno comunque utilizzati esclusivamente per gli scopi dichiarati (es. parte della causa, consulenze legali, comunicazione)
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Non è previsto alcun rimborso delle donazioni
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Se la somma raccolta supera l’obiettivo, l’eccedenza sarà destinata a progetti simili nell’ambito della tutela dei consumatori e dell’accesso ai beni pubblici
Trasparenza e responsabilità
Alla fine della campagna pubblicheremo un bilancio trasparente sul nostro sito, con indicazione della destinazione delle donazioni.
9. Come donare
Le donazioni possono essere effettuate tramite bonifico o sulla piattaforma di donazione:
1) Tramite bonifico bancario
Intestatario: Associazione per la tutela dei consumatori Robin vfg
IBAN: IT80G0501811700000017198417
Causale: donazione volontaria accesso lago + il vostro indirizzo e-mail (opzionale, se desiderate ricevuta per importi da 30 € in su)
2) Tramite carta di credito, PayPal o Google Pay sulla piattaforma di donazione
La preghiamo di visitare il progetto su GoFundMe
Le donazioni possono essere detratte dalle tasse. Scopri di più →
Grazie per il vostro sostegno! Insieme per il bene comune!