Dove sono finite le nostre imposte l'anno scorso?

La dichiarazione dei redditi precompilata fornisce informazioni: previdenza sociale, sanità, istruzione – il confronto con l'Austria

È di nuovo tempo di dichiarazioni dei redditi. I Centri di Assistenza Fiscale (CAF) ricevono un numero crescente di richieste e alcuni coraggiosi le fanno addirittura da soli. Ma cosa è stato finanziato con le nostre imposte? Le imposte servono a finanziare la comunità nel suo insieme, ma non per uno scopo specifico e questo le distingue dalle tasse che sono riscosse, ad esempio, per la raccolta dei rifiuti.

 

Recentemente l'Agenzia delle Entrate ha pubblicato i dati relativi al 2022. Il 22,6% dell'imposta sul reddito IRPEF pagata dai contribuenti va a finanziare gli ammortizzatori sociali e le pensioni, la cosidetta protezione sociale, il 18,5% va alla sanità ed il 10% va all'istruzione. Rispetto al 2021, è stato speso il 2,9% in meno per la protezione sociale e lo 0,1% in più per la sanità, mentre la spesa per l'istruzione è rimasta invariata. I cittadini che accedono alla cosiddetta "Dichiarazione dei redditi precompilata" o al "Cassetto fiscale" online (ad esempio tramite SPID) presso l'Agenzia delle Entrate possono scoprire come sono state utilizzate le imposte pagate lo scorso anno. In questo modo è possibile controllare, fino al centesimo, il contributo di ciascuno alle spese dello Stato.

"La trasparenza è molto importante per il pagamento delle imposte e quindi è utile sapere a cosa sono destinate. Infatti, tutti noi facciamo affidamento, ogni giorno, alle nostre infrastrutture abituali, per esempio scuole, strade o ospedali e tutti noi le finanziamo con i soldi delle nostre imposte. Gli evasori fiscali e chi non paga secondo la propria capacità contributiva, dunque, dovrebbero ringraziare i contribuenti ogni volta che usano tutte queste infrastrutture", dice il direttore dell'associazione di consumatori Robin, Walther Andreaus.

 

Confronto con l'Austria

La spesa pubblica per l'istruzione, la sanità e la protezione sociale rappresenta il 65,8% della spesa pubblica totale in Austria, un dato tipico di uno Stato sociale sviluppato rispetto ad altri Paesi dell'UE, tra cui l'Italia (51,1%).

Gli studi dimostrano che un rapporto di spesa pubblica più alto è legato a una minore spesa per consumi in relazione alla spesa totale; infatti, più alto è il rapporto di spesa pubblica nel rispettivo paese dell'UE, più bassa è la quota di spesa per consumi privati nella spesa totale (e viceversa). Questo risultato suggerisce che la spesa pubblica potrebbe essere un sollievo per i redditi delle famiglie private. Da un punto di vista distributivo le famiglie fino al ceto medio beneficiano in modo sproporzionato del rapporto di spesa pubblica che è relativamente alto negli stati sociali sviluppati.

In Italia, invece, anche gli interessi sul debito sono uno fardello pesante per i contribuenti (l'8,7% rispetto al 2,3% in Austria, dato riferito all'anno 2021).

 

Riassunto della destinazione delle imposte nell'anno 2022

Destinazione delle imposte per settore (COFOG)

Italia %

+/-%

2020

Austria %

Previdenza e assistenza

22,6

-2,9

39,1

Sanità

18,5

+0,1

17,7

Istruzione

10

0

9

Servizi Generali delle Pubbliche Amministrazioni

8,2

-1,6

10

Interessi sul debito pubblico

8,7

+0,6

*

Difesa, ordine pubblico e sicurezza

8

0

3,6

Economia e lavoro

10,1

+2,8

16,8

Trasporti

5,3

+0,4

*

Contributo Bilancio UE

2,9

+0,3

*

Protezione dell'ambiente

2,3

0

1

Cultura e sport

2

0

2,2

Abitazioni e assetto del territorio

1,3

+0,2

0,6

 

*=compreso in altro settore. Cifre arrotondate non ribilanciate.

Fonte dei dati: Agenzia delle Entrate, Statistik Austria.

Per identificare le voci di spesa è stata utilizzata la classificazione COFOG (Classification of the Functions of Government), che identifica le spese indipendentemente dal fatto che si riferiscano a capitoli relativi al bilancio dello Stato, delle regioni o degli enti locali.

 

 

07. Giu 2023